Riti di introduzione

Quando il popolo si è radunato, il sacerdote con i ministri si reca all’altare; intanto si esegue il CANTO D’INGRESSO.

Giunto all’altare,il sacerdote con i ministri fa la debita riverenza, bacia l’altare in segno di venerazione ed eventualmente lo incensa. Poi, con i ministri si reca alla sede.


Terminato il canto d’ingresso, sacerdote e fedeli, in piedi, fanno il SEGNO DELLA CROCE.

Il sacerdote dice:
 
Nel nome del Padre del Figlio
e dello Spirito Santo.

Il popolo risponde: Amen.


Segue il SALUTO, che il sacerdote rivolge al popolo allargando le braccia e dicendo:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.                                                                   Cfr  2Cor 13,13

Il popolo risponde: E con il tuo spirito.     

Oppure:

La grazia e la pace

di Dio nostro Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.                                                                    Cfr  1Cor 1,3

Il popolo risponde: E con il tuo spirito.
Oppure: Benedetto nei secoli il Signore.

Oppure:
Il  Signore sia con voi.           
                                                                                             
Il vescovo dice: La pace sia con voi.
Il popolo risponde: E con il tuo spirito.

* Oppure:
Il Signore, che guida i nostri cuori
nell’amore e nella pazienza di Cristo,
sia con tutti voi                                                                     Cfr  2 Ts 3,5

Il popolo risponde: E con il tuo spirito.
    
* Oppure:
Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tutti voi.                                                                    Cfr  Rm 15,13

Il popolo risponde: E con il tuo spirito.

* Oppure:
La pace, la carità e la fede
da parte di Dio Padre
e del Signore nostro Gesù Cristo
sia con tutti voi.                                                                    Cfr  Ef 6,23

Il popolo risponde: E con il tuo spirito.


* Oppure:
Fratelli, eletti secondo la prescienza di Dio Padre
mediante la santificazione dello Spirito
per obbedire a Gesù Cristo
e per essere aspersi del suo sangue,
grazia e pace in abbondanza a tutti voi.                                Cfr  1Pt 1, 1-2

Il popolo risponde: E con il tuo spirito.


Il sacerdote, o il diacono, o un altro ministro idoneo, può fare una brevissima presentazione della Messa del giorno.


Segue l’ATTO PENITENZIALE. Il sacerdote invita i fedeli al pentimento con queste parole o con altre simili.

1a formula:      Fratelli,
per celebrare degnamente i santi misteri,
riconosciamo i nostri peccati.
    
* Oppure:

Il Signore Gesù,
che ci invita alla mensa della Parola e dell'Eucaristia,
ci chiama alla conversione.
Riconosciamo di essere peccatori
e invochiamo con fiducia la  misericordia di Dio.

* Oppure, specialmente nelle domeniche:

Nel giorno in cui celebriamo
la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte,
anche noi siamo chiamati a morire al peccato
per risorgere alla vita nuova.
Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre.

Si fa una breve pausa di silenzio.


Poi tutti insieme fanno la confessione:

Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,ù

e, battendosi il petto, dicono:

per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

E proseguono:
E supplico la beata sempre vergine Maria,
gli angeli, i santi e voi, fratelli,
di pregare per me il Signore Dio nostro.

Segue l’assoluzione del sacerdote:

Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

Il popolo risponde: Amen.
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2a formula:      All’inizio di questa celebrazione eucaristica,
chiediamo la conversione del cuore,
fonte di riconciliazione e di comunione
con Dio e con i fratelli.

* Oppure:

Umili e pentiti come il pubblicano al tempio,
accostiamoci al Dio giusto e santo,
perché abbia pietà anche di noi peccatori.

Si fa una breve pausa di silenzio.

Poi il sacerdote dice:

Pietà di noi, Signore.

Il popolo risponde:

Contro di te abbiamo peccato.

Il sacerdote prosegue:

Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Il popolo risponde:

E donaci la tua salvezza.

Segue l’assoluzione del sacerdote, come indicato prima.


3a formula:      Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi
e ci riconcilia con il Padre.
Apriamo il nostro spirito al pentimento,
per essere meno indegni
di accostarci alla mensa del Signore.

* Oppure:

Il Signore ha detto:
chi di voi è senza peccato, scagli la prima Pietro.
Riconosciamoci tutti peccatori
e perdoniamoci a vicenda dal profondo del cuore.

Si fa una breve pausa di silenzio.


Poi il sacerdote, o un altro ministro idoneo, dice o canta le seguenti invocazioni o altre simili:

Signore,
mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore,
abbi pietà di noi.

Il popolo risponde:

Signore, pietà.                        oppure: Kỳrie, elèison.

Sacerdote:

Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori,
abbi pietà di noi.

Il popolo risponde:

Cristo, pietà.                          oppure: Christe, elèison.

Sacerdote:

Signore, che intercedi per noi presso il Padre,
abbi pietà di noi.

Il popolo risponde:

Signore, pietà.                        oppure: Kỳrie, elèison.

Segue l’assoluzione del sacerdote, come indicato prima.
____________________________________________________________

Seguono le INVOCAZIONI  Signore, pietà, se non sono state già dette o cantate per l’atto penitenziale.

V.       Signore, pietà.                                  oppure: V.      Kỳrie, elèison.
R.        Signore, pietà.                                          R.       Kỳrie, elèison

V.       Cristo, pietà.                                             V.       Christe, elèison.
R.        Cristo, pietà.                                             R.       Christe, elèison.

V.        Signore, pietà.                                           V.       Kỳrie, elèison.
R.        Signore, pietà.                                          R.       Kỳrie, elèison


Poi, quando è prescritto, si canta o si dice l’INNO:

Gloria a Dio nell'alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re de1 cielo, Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre;
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre,
abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo,
tu solo il Signore,
tu solo l'Altissimo:
Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo:
nella gloria di Dio Padre.  Amen.


Terminato l’inno, il sacerdote, a mani giunte dice:

Preghiamo

E tutti, insieme con il sacerdote, pregano in silenzio per qualche momento.
Quindi il sacerdote allarga le braccia e dice la COLLETTA.


La colletta termina con la conclusione lunga:

- se è rivolta al Padre:

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

- se è rivolta al Padre, ma verso la fine dell’orazione si fa menzione del Figlio:

Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

- se è rivolta al Figlio:

Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Il popolo acclama:

Amen.

Ai riti di introdzione segue la Liturgia della Parola

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